Protocollo di intesa fra ANCE e il Ministero dell’Interno
In occasione della riunione del 15 ottobre 2021 l’Assemblea di ANCE Reggio Calabria ha deliberato all’unanimità l’adesione della stessa territoriale al protocollo sottoscritto da ANCE nazionale con il Ministro dell’Interno Lamorgese, volto a dare supporto agli associati nella lotta contro le infiltrazioni malavitose nei cantieri, attraverso il potenziamento del ricorso alle white list (vedi l’allegato 1 a piè di pagina).
Con la sottoscrizione del protocollo si compie un passo fondamentale, oltreché strategico, per assicurare che le nostre attività, sia nel mercato pubblico che nel mercato privato, non vengano inquinate dalla criminalità. Il protocollo permetterà infatti di acquisire, attraverso le nostre associazioni del territorio, la documentazione antimafia per i propri subappaltatori o fornitori operanti nei settori maggiormente esposti al rischio di infiltrazioni mafiose, tramite consultazione delle white list, ovvero dell’anagrafe antimafia ovvero della banca dati unica antimafia.
Ciò premesso, fatta salva la natura volontaria del protocollo, in coerenza con il Codice Etico e le decisioni già assunte dagli organi dell’Associazione in materia di legalità e di contrasto alle infiltrazioni mafiose ed al racket, è possibile per le imprese aderenti ad ANCE Reggio Calabria aderire formalmente al Protocollo, rispettando i relativi obblighi, al fine di selezionare in modo responsabile fornitori/subappaltatori esercenti una delle attività cd. “sensibili” (di cui all’articolo 1, comma 53, della legge 190/2012).
Sul piano operativo, per perfezionare la procedura di adesione al protocollo di legalità ed accedere ai relativi servizi, seguendo le allegate linee guida applicative (allegato 2 a piè di pagina), occorre che l’Associata deliberi formalmente in tal senso adottando attraverso i propri competenti organi un provvedimento di adesione al protocollo mediante il rigoroso utilizzo del modello allegato (allegato 3 a piè di pagina).
L’adesione dell’impresa si perfeziona con l’invio della delibera alla Territoriale Ance di appartenenza, che la trasmette alla Prefettura di riferimento e con l’adesione formale al Codice Etico ANCE, approvato il 14 ottobre 2014, utilizzando il fac-simile lettera trasmissione adesione di cui all’allegato 4 a piè di pagina.
L’impresa che aderisce al Protocollo, in ossequio a quanto previsto dall’art. 4, comma 4, lettere a) e b) dello stesso, si impegna a:
- stipulare contratti e subcontratti aventi ad oggetto una delle attività maggiormente esposte al rischio di infiltrazione mafiosa, di cui all’articolo 1, comma 53 della legge 190 del 2012, esclusivamente con soggetti iscritti nelle “white list” o nell’Anagrafe Antimafia degli esecutori ovvero previa acquisizione della documentazione antimafia liberatoria mediante consultazione della Banca Dati Nazionale Unica della Documentazione Antimafia, di cui all’articolo 96 del d.lgs. n.159 del 2011, per il tramite dell’Associazione Territoriale di riferimento;
- inserire nei contratti con i propri fornitori/subappaltatori esercenti attività maggiormente esposte a rischio di infiltrazione mafiosa, di cui all’art. 1, comma 53, della l. n. 190/2012, apposite condizioni risolutive che consentono di stipulare ima del rilascio della documentazione liberatoria con obbligo di recesso in caso di successiva interdittiva, fatto salvo il pagamento delle opere già eseguite e il rimborso delle spese sostenute per l’esecuzione del rimanente, nei limiti delle utilità conseguite.
Si impegna altresì:
- a informare adeguatamente la propria controparte contrattuale della volontà di chiedere gli accertamenti suindicati in materia di antimafia, della loro finalità e delle conseguenze in caso di esito negativo degli stessi;
- a verificare direttamente (oppure in alternativa chiedere ad Ance territoriale di verificare) che l’Impresa non sia già iscritta nell’apposito elenco di fornitori, prestatori di servizi istituito presso ogni Prefettura (white list) o nell’Anagrafe egli esecutori, di cui all’art. 30 del d.l. 189/2016 e, in caso contrario,
- chiedere ad Ance territoriale di accedere alla Banca Dati Nazionale Unica, di cui all’art. 96 del D.lgs. n. 159/2011 al fine di acquisire la documentazione antimafia liberatoria ai fini della stipula utilizzando il modello allegato – allegato n. 5 a piè di pagina;
- a rendere l’Informativa al trattamento dei dati personali ai sensi degli artt. 13 e 14 del Regolamento UE 679/2016 alla propria controparte contrattuale, precisando che il tempo di conservazione dei dati è pari a dodici mesi dalla data di acquisizione degli stessi (Informativa imprese, allegato 6 a piè di pagina);
- adottare specifiche misure di sicurezza nel trattamento e nella conservazione delle informazioni ricevute da ANCE Territoriale, al fine di prevenire la perdita dei dati, usi illeciti o non corretti ed accessi non autorizzati.
Le Imprese associate che formulano richiesta di verificare la documentazione antimafia alla Territoriale ANCE sono responsabili della correttezza dei dati forniti alle Territoriali Ance ai fini delle verifiche.
Conseguentemente, il contenuto delle autodichiarazioni rese non determina alcuna responsabilità per la Territoriale Ance ricevente, che non risponde di eventuali danni o pregiudizi che dovessero derivare dall’utilizzo improprio degli stessi dati.
Inoltre, eventuali inesattezze, omissioni, errori o malfunzionamenti degli elenchi o delle banche dati di cui al punto 2, lettera c) delle Linee Guida, non determinano alcuna responsabilità per l’Associazione ricevente, la quale non risponde di eventuali danni o pregiudizi che ne dovessero derivare.
Per maggiori informazioni rif. dott. Antonino Tropea – 0965/892042 email: direttore@ancereggiocalabria.it