Coinvolto anche il settore delle costruzioni nell’aggiornamento delle tipologie di beni e servizi che possono usufruire sia delle aliquote IVA ridotte, ivi comprese quelle inferiori al 5%, sia del regime di esenzione con diritto alla detrazione.
Queste le principali novità per il settore edile contenute nella Direttiva 2022/542/UE del 5 aprile 2022, che modifica la Direttiva IVA 2006/112/CE e tiene conto dell’aggiornamento dei beni e servizi scambiati nell’UE, degli obiettivi di efficienza energetica in linea con i programmi europei, nonché del mutato quadro economico a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19.
In linea generale, gli Stati membri devono adeguarsi alla nuova Direttiva entro il 31 dicembre 2024 (con applicazione dal 1° gennaio 2025), ma per le aliquote IVA che interessano le operazioni immobiliari sono fissate diverse tempistiche per adattare le normative nazionali al nuovo assetto.
In particolare, l’aliquota IVA del 4% per la cd. “prima casa” potrà essere applicata, al massimo, fino al 1° gennaio 2032, con possibilità di prosecuzione su scelta dello Stato italiano, mentre quella del 10% riferita alle cd. “seconde case” fino al 31 dicembre 2041.
L’aliquota IVA del 10% per gli immobili non residenziali potrà essere applicata, al massimo, fino al 1° gennaio 2032, mentre, dopo tale data, non sembra possibile alcuna prosecuzione.
Da ultimo, per le opere di urbanizzazione l’IVA al 10% potrà essere mantenuta su scelta dello Stato italiano.
Entro il 7 luglio 2022, in ogni caso, l’Italia dovrà trasmettere al Comitato IVA le disposizioni e le condizioni di applicazione, tra l’altro, delle operazioni con l’aliquota IVA del 4%, ivi comprese quelle sulla “prima casa”.
Al riguardo, si segnala che nell’attuale versione in italiano della Direttiva 2022/542/UE, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE, è riportato un errore di traduzione (un passaggio con un avverbio di negazione), riferito al testo del nuovo n.10 dell’Allegato III della Direttiva IVA.
La circostanza è stata già portata dall’ANCE all’attenzione del Consiglio UE, che provvederà alla necessaria rettifica, mediante una nuova pubblicazione del testo in italiano nella medesima Gazzetta Ufficiale.
Fonte: ANCE