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Circolari, Lavori Pubblici

Pnrr: pronto il modello per le Città metropolitane necessario per la presentazione dei Piani urbani integrati

22 Dicembre 2021
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Con decreto del Ministero dell’interno del 6 dicembre 2021, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 295 del 13 dicembre 2021, è stato approvato il modello con il quale le Città Metropolitane possono presentare, entro il 7 marzo 2022, le proposte progettuali per partecipare al programma relativo ai Piani Urbani Integrati, previsto nel PNRR (M5C2 – Investimento 2.2).

Il programma, la cui disciplina è contenuta all’articolo 21 del Decreto Legge n.152/2021, in corso di conversione in legge, riguarda interventi di rigenerazione urbana, di valore non inferiore a 50 milioni, destinati alle Città Metropolitane.

I progetti oggetto di finanziamento, devono riguardare investimenti volti al miglioramento di ampie aree urbane degradate, per la rigenerazione e rivitalizzazione economica, con particolare attenzione alla creazione di nuovi servizi alla persona e alla riqualificazione dell’accessibilità e delle infrastrutture, permettendo la trasformazione di territori vulnerabili in città intelligenti e sostenibili, attraverso:

  1. a) la manutenzione per il riuso e la rifunzionalizzazione ecosostenibile di aree pubbliche e di strutture edilizie pubbliche esistenti per finalità di interesse pubblico;
  2. b) il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche mediante la ristrutturazione degli edifici pubblici, con particolare riferimento allo sviluppo e potenziamento dei servizi sociali e culturali e alla promozione delle attività culturali e sportive;
  3. c) interventi finalizzati a sostenere progetti legati alle smart cities, con particolare riferimento ai trasporti ed al consumo energetico, volti al miglioramento della qualità ambientale e del profilo digitale delle aree urbane mediante il sostegno alle tecnologie digitali e alle tecnologie con minori emissioni di CO2.

I progetti, inoltre, dovranno rispettare a pena di inammissibilità, specifiche condizioni, indirizzate a garantire gli obiettivi della sostenibilità ambientale e sociale, quali:

  • intervenire su aree urbane il cui Indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM) è superiore a 99 o superiore alla mediana dell’area territoriale;
  • avere un livello progettuale non inferiore alla progettazione preliminare ovvero studio  di fattibilità tecnico economica;
  • assicurare, nel caso di edifici oggetto riuso, rifunzionalizzazione o ristrutturazione, l’incremento di almeno due classi energetiche;
  • assicurare l’equilibrio tra zone edificate e zone verdi nonché potenziare l’autonomia delle persone con disabilità e l’inclusione sociale;
  • prevedere la valutazione di conformità alle condizioni collegate al principio del DNSH (Do  Not  Significant Harm);
  • prevedere la quantificazione del target obiettivo ai fini del conseguimento degli obiettivi stabiliti nel PNRR (indicazione dei metri quadri dell’area interessata dall’intervento di rigenerazione).

Dal punto di vista finanziario, il programma è dotato complessivamente di 2.493,9 milioni di euro per il periodo 2022-2026 ai quali si aggiungono 210 milioni, per gli anni 2021-2024, a valere sul Fondo Complementare. La ripartizione dei fondi tra le città metropolitane è indicata nell’allegato 1 del Decreto Legge soprarichiamato, disponibile in allegato.

Per dare forza agli interventi di rigenerazione delle città metropolitane beneficiarie, è costituita all’interno del «Fondo ripresa resilienza Italia» gestito dalla Banca europea per gli investimenti, una sezione con dotazione di 272 milioni di euro. Si tratta di un fondo tematico dedicato al settore della rigenerazione urbana che serve ad attrarre finanziamenti privati nei progetti di risanamento urbano.

I progetti, infatti, possono prevedere la possibilità di partecipazione dei privati, attraverso il Fondo Ripresa Resilienza Italia, nel limite massimo del 25% del costo totale dell’intervento, la presenza di start-up di servizi pubblici nella proposta progettuale e la co-progettazione con il terzo settore.

Le proposte progettuali, complete dei CUP identificativi dei singoli interventi, del cronoprogramma dei lavori, dei relativi soggetti attuatori nonché  dei target di riferimento, devono essere trasmesse da parte delle Città Metropolitane interessate esclusivamente tramite PEC all’indirizzo finanzalocale.prot@pec.interno.it utilizzando il fac-simile di Modello dell’allegato 1, entro le ore 23:59 del 7 marzo 2022

Ciascuna proposta progettuale è completa di:

  1. a) una relazione dettagliata delle finalità dell’intervento e dei benefici attesi;
  2. b) un’autodichiarazione, firmata digitalmente dal legale rappresentante di ciascun soggetto attuatore, relativa al rispetto dei principi previsti per gli interventi del PNRR (allegato 2);
  3. c) gli atti amministrativi attestanti le modalità e le procedure attraverso le quali sono stati selezionati i progetti presentati.

L’assegnazione delle risorse ai soggetti attuatori, secondo quanto indicato all’articolo 21 del Decreto Legge 152/2021, avviene con decreto del Ministero dell’Interno entro  150 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legge (e cioè entro il 6 aprile 2022). E’, inoltre, prevista la sigla di un “atto di adesione ed obbligo” contenente i criteri, indirizzi e i relativi obblighi che regolano il rapporto con i soggetti attuatori, compresi i termini di avvio  e  conclusione  dei  lavori (marzo 2026), le modalità di erogazione e revoca delle risorse e i contenuti essenziali della documentazione di  gara  per  il  rispetto del principio DNSH  (Do Not Significant Harm).

Fonte: ANCE

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