In particolare, facendo seguito alla circolare del Ministero dell’Interno n. 15350 del 14 aprile 2020, l’INL indica criteri univoci di “perimetrazione”, sia per quanto riguarda i rapporti di collaborazione con le prefetture sia per l’attuazione delle relative procedure attuative.
A tal riguardo, sulla scorta della richiamata circolare del Ministero dell’Interno, viene espressamente ricordata la possibilità per i Prefetti di “…..chiedere la collaborazione dei competenti servizi delle Aziende Sanitarie Locali ed avvalersi del supporto delle articolazioni territoriali dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, ai fini del controllo sulle modalità di attuazione, da parte dei datori di lavoro, delle procedure organizzative e gestionali oggetto del Protocollo parti sociali del 14 marzo 2020, e, più in generale, sull’osservanza delle precauzioni dettate per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro e la sussistenza di adeguati livelli di protezione dei lavoratori”.
In virtù di tale indirizzo, il supporto alle Prefetture da parte degli organi ispettivi non dovrà consistere nell’ordinaria attività di verifica effettuata sul territorio, tenuto conto che questa è stata temporaneamente sospesa.
La principale attività, nel contesto emergenziale, dovrà essere finalizzata ad accertare l’osservanza, presso le imprese le cui attività non sono sospese, dei “contenuti del protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus covid-19 negli ambienti di lavoro, sottoscritto il 14 marzo 2020 fra il Governo e le parti sociali”.
Tale verifica dovrà essere effettuata in collaborazione con i competenti servizi delle Aziende Sanitarie Locali.
Gli ispettori del lavoro, ad ogni modo, non potranno esimersi dalla normale attività ispettiva propriamente detta, in presenza di evidenti violazioni di particolare gravità ed urgenza, tali da imporre verifiche immediate nei luoghi di lavoro.
Analogamente, sono ritenuti indifferibili gli accertamenti di polizia giudiziaria, sempre che si tratti di interventi mirati a soddisfare la loro peculiare e tipica finalizzazione in virtù di una programmazione previamente concordata di liste di aziende da controllare, che comportino un impiego selettivo di personale, su base volontaria e per il quale si disponga di adeguati dispositivi di protezione.
La nota in oggetto fornisce infine i seguenti allegati:
Per il settore edile, come noto, le parti sociali hanno sottoscritto il 24 marzo scorso un apposito Protocollo che recepisce aspetti sostanziali del Protocollo del MIT, integrato con ulteriori elementi di dettaglio tipici del settore, recando adempimenti necessari per garantire la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori al fine di prevenire il contagio da Covid-19.
Le parti sociali dell’edilizia stanno provvedendo, congiuntamente, ad inviare il suddetto Protocollo alle Istituzioni competenti, incluso l’Ispettorato nazionale del lavoro.