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Realizzare una mappatura puntuale del territorio costruito italiano e istituire un’assicurazione obbligatoria per gli immobili ante 1974 costruiti in zone a rischio sismico.
Questa la ricetta di Finco (Federazione Industrie Prodotti Impianti Servizi ed Opere Specialistiche per le Costruzioni) per mettere in sicurezza il patrimonio edilizio italiano, contenuta nel progetto “Per Un’Italia Piu’ Bella e Piu’ Sicura” illustrato lo scorso 22 settembre dal Dr. Angelo Artale, Direttore Generale Finco, durante un convegno al RemTech Expo 2017 di Ferrara.
Per poter conoscere in modo puntuale la situazione strutturale degli edifici il Direttore Artale ha proposto di “mappare ‘porta a porta’ il territorio ed il tessuto costruito” prestando attenzione agli aspetti sismici, energetici e idrogeologici.
Tale compito andrebbe affidato, tramite incarichi professionali, a professionisti del settore, favorendo gli under 35. Secondo Artale le “ricadute in termini di occupazione sarebbero veloci e molto interessanti, mentre le competenze tecniche e l’innovazione tecnologica, in un arco temporale di 5-10 anni, sarebbero tali da consentire uno sviluppo tecnologico italiano nel recupero urbano”.
Inoltre, il costo di tale operazione risulterebbe ben inferiore a quanto sin qui sostenuto dallo Stato per far fronte ai disastri naturali negli ultimi 30 anni.
Per Artale sarebbe necessario introdurre una specie di assicurazione obbligatoria (o semi-obbligatoria), limitata a zone a rischio e per gli immobili antecedenti al 1974, riguardante la copertura per i privati sul bene edificato.
Ciò porterebbe a due positive conseguenze:
1) la prima in termini di responsabilità: essendo necessaria un’assicurazione, posto che nessuno garantirebbe un bene a rischio, è evidente che un’opera, ubicata in zona a rischio, non sarebbe più edificata (per il già costruito l’opera va messa in sicurezza o abbattuta se non è possibile garantirne la sicurezza);
2) la seconda, in termini di copertura economica: dando attuazione al DL 59/2012 (nel quale viene in sostanza disposto che lo Stato non provvederà più alla ricostruzione di beni privati dopo eventi calamitosi, terremoti, ecc) si rende necessaria un’assicurazione obbligatoria a copertura di eventuali danni derivanti da suddetti fenomeni.
Il costo di questa assicurazione dovrebbe essere portato in detrazione fiscale, onde non appesantire le già rilevanti imposte sulla casa.
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