Gare di progettazione: nonostante gli effetti disastrosi del Covid-19 registrati a marzo e aprile, i numeri di maggio e giugno 2020 fanno chiudere il primo semestre 2020 con un segno positivo sia in valore che in numero.
A confermarlo è l’ultimo Osservatorio condotto dall’OICE sulle gare di progettazione, i cui dati testimoniano anche la bontà dei sistemi di aggiudicazione e delle soglie previste dal Codice dei contratti (che saranno a breve cambiate a tempo con il Decreto Semplificazioni).
Nonostante la frenata di giugno (-13,9% in numero e -72,0% in valore su maggio), il primo semestre 2020 si chiude con un +27,4% in numero (1.733 bandi) e +26,0% in valore (411,8 milioni di euro), grazie soprattutto all’apporto dei bandi per accordi quadro (100 per 211,5 milioni di euro) in particolare di ASPI a maggio.
Al netto del numero e del valore degli accordi quadro il confronto con il 2019 evidenzia un incremento del 20,1% nel numero dei bandi ma un calo del 38,7% nel loro valore.
”Il risultato positivo soprattutto del numero delle gare di questi primi sei mesi – afferma Gabriele Scicolone, presidente OICE – è importante dato che a marzo e aprile avevamo visto un forte rallentamento dell’operatività delle stazioni appaltanti, superato negli ultimi quaranta giorni, nonostante la permanenza dello smart working nella P.A. che certamente non aiuta”.
Scicolone ha anche parlato delle possibili variazioni per i contratti sottosoglia apportate dal Decreto Semplificazioni che, se confermate, consentiranno l’affidamento diretto per lavori, servizi e forniture (quindi anche per le gare di progettazione) fino a 150.000 euro. Ipotesi che non è piaciuta all’OICE dalle cui stime sembrerebbe che sparirà il 72,% del totale del numero delle gare di progettazione.
“Adesso – afferma Scicolone – bisognerà vedere cosa succederà con il decreto semplificazioni, un provvedimento che potrebbe determinare la cancellazione del 75% del numero delle gare sotto soglia, a causa dell’innalzamento a 150.000 della soglia per gli affidamenti diretti. Ci auguriamo che il Governo e poi il Parlamento, se necessario, possano porre un argine a questa scelta che per il nostro settore non ha veramente alcun senso: snellimenti e semplificazioni vanno cercati altrove, nei passaggi burocratici infiniti. Si era detto di differenziare le norme per i lavori da quelle per gli altri settori: lo si faccia e si riporti a 40.000 euro la soglia per le scelte fiduciarie e non in concorrenza; poi si semplifichi con procedure negoziate con 15 inviti sulla base di requisiti tecnici, trasparenza e controlli ex post. Il deficit di progetti è una difficoltà storica delle nostre amministrazioni ma non è con l’elusione del mercato che si risolverà: l’innalzamento della soglia per gli affidamenti diretti a 150.000 euro non aumenterà il numero dei progetti “cantierabili” né la loro qualità”.
Dopo il boom del mese di maggio e l’arretramento di giugno del mercato della sola progettazione: le gare sono 253 per 46,0 milioni di euro e calano del 13,9% in numero e del 72,0% in valore su maggio; rispetto a giugno 2019 invece crescono del 2,4% in numero e del 22,4% in valore. Cala il contributo dato dagli accordi quadro: 7 gare per 7,8 milioni di euro, di cui 3 gare pubblicate dall’Università di Urbino, per 2,5 milioni di euro, 3 pubblicate da Autostrade per l’Italia spa, per 0,7 milioni di euro, e 1 gara da Acquedotto Pugliese spa, per 4,6 milioni di euro. Al netto degli accordi quadro il risultato del mese di giugno raggiunge i 246 bandi per 38,2 milioni di euro, e rispetto ai dati del mese di maggio, anch’essi depurati dagli accordi quadro, cala del 14,1% in numero ma cresce del 17,4% in valore.