Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della
Circolare n. 7 del 21 gennaio 2019, si è completato il quadro delle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC), avviato con l’aggiornamento delle stesse Norme avvenuto col Decreto 17 gennaio 2018.
Le Norme tecniche disciplinano la progettazione, l’esecuzione ed il collaudo delle costruzioni al fine di garantire, per stabiliti livelli di sicurezza, la pubblica incolumità, definendo le caratteristiche dei materiali e trattando gli aspetti attinenti alla sicurezza strutturale delle opere, sia nuove che esistenti.
La Circolare in oggetto contiene le istruzioni per l’applicazione delle NTC, fornendo agli operatori del settore (tecnici progettisti, direttori dei lavori, collaudatori, imprese di costruzione, produttori di materiali e componenti, enti di controllo, ecc.) indicazioni, chiarimenti, elementi informativi per una più agevole ed univoca applicazione delle norme stesse.
È altrettanto importante sottolineare che la Circolare non costituisce un commento alle NTC e non può modificarne i contenuti o inserire nuove prescrizioni.
Come avvenuto con le precedenti circolari, è strutturata riprendendo la stessa numerazione dei capitoli e paragrafi delle NTC, preceduti dalla lettera C, in modo da favorire la facilità di lettura ed il collegamento con i diversi argomenti trattati dalle NTC nei 12 capitoli in cui sono suddivise:
1. Oggetto della norma
2. Sicurezza e prestazioni attese
3. Azioni sulle costruzioni
4. Costruzioni civili e industriali
5. Ponti
6. Progettazione geotecnica
7. Progettazione in presenza di azioni sismiche
8. Costruzioni esistenti
9. Collaudo statico
10. Norme per le redazioni dei progetti esecutivi e delle relazioni di calcolo
11. Materiali e prodotti per uso strutturale
12. Riferimenti tecnici
Si evidenzia l’importanza dei chiarimenti relativi al capitolo 8 “Costruzioni esistenti”.
Infatti il Cap. 8 delle NTC ha introdotto una diversità di trattamento tra nuove realizzazioni ed esistenti, diversità motivata dalla volontà di perseguire la massima riduzione possibile del rischio sismico medio. Così facendo è possibile intervenire, a parità di risorse impiegate, su un numero di costruzioni esistenti molto maggiore di quello che si avrebbe allineando la sicurezza minima dell’esistente a quella del nuovo, con evidenti vantaggi per la collettività.
In particolare, senza intervenire a livello globale e con interventi economicamente modesti, si possono eliminare criticità, per lo più locali, capaci di originare meccanismi di collasso anche rilevanti. Quindi, per una riduzione del rischio diffusa, l’eliminazione programmata di modeste criticità può costituire una strategia d’intervento ragionevole ed economicamente sostenibile.
Vista la molteplicità di situazioni che si possono presentare, la Circolare fornisce numerosi elementi utili ai progettisti per classificare correttamente il tipo di intervento (riparazione o intervento locale, miglioramento, adeguamento), definire un modello di riferimento per le analisi da svolgere, fino a fornire indicazioni aggiuntive per gli elementi non strutturali e gli impianti soggetti ad azioni sismiche.
La Circolare è pubblicata sul Supplemento Ordinario n. 5 della Gazzetta Ufficiale del 11-02-2019 e sostituisce la precedente Circolare n. 617 del 2 febbraio 2009.