Si potrà ottenere il Bonus Sud anche in attesa che sia rilasciato il certificato antimafia. Lo ha spiegato il Ministero dell’Interno, che con una circolare ha risposto ai dubbi sollevati dall’Agenzia delle Entrate.
Il Ministero ha dato una interpretazione più morbida al Codice Antimafia per dare impulso agli investimenti in beni e macchinari nuovi, evitando che si arenino in attesa delle procedure burocratiche.
Come ricordato dal Ministero dell’Interno nella circolare, il Codice Antimafia (D.lgs. 159/2011), all’articolo 67, comma 1, lett. g), prevede che i destinatari di misure di prevenzione non possono ottenere contributi, finanziamenti o mutui agevolati ed altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, concessi o erogati da parte dello Stato, di altri enti pubblici o delle Comunità europee, per lo svolgimento di attività imprenditoriali.
Prima di concedere contributi alle imprese è quindi necessaria l’acquisizione della documentazione antimafia. Sulla base delle norme in vigore, l’Agenzia delle Entrate ha sempre sospeso le pratiche per la concessione dei contributi in attesa della documentazione antimafia.
Questo modus operandi, ha sottolineato però il Fisco, ha causato un complessivo rallentamento dell’attività svolta, col rischio “di compromettere le finalità delle indicate misure di sostegno, dirette ad incidere nell’immediato su investimenti e occupazione.”
In accordo con la soluzione prospettata dall’Agenzia delle Entrate, il Ministero ha sottolineato che il D.lgs 153/2014 ha rivisitato il procedimento di rilascio della documentazione antimafia, stabilendo che l’Amministrazione procedente ha la facoltà, ma non l’obbligo, di sospendere il versamento fino alla ricezione della documentazione antimafia.
L’Amministrazione può quindi concedere il bonus “sotto condizione risolutiva”, con la possibilità di revocare il bonus e recuperare le cifre erogate nel caso in cui dalla documentazione antimafia emergano delle irregolarità.
Se, invece, l’Amministrazione ha concesso il bonus dopo aver acquisito la documentazione antimafia e, successivamente, si verificano e vengono riscontrate delle irregolarità, l’impresa beneficiaria decade dall’agevolazione, ma non dovrà restituire le somme già percepite.
L’agevolazione, introdotta dalla Legge di Stabilità 2016 con uno stanziamento di 163 milioni di euro, consiste in un credito di imposta per favorire investimenti nel Mezzogiorno per l’acquisizione di beni strumentali nuovi dal 2016 al 2020.
I progetti d’investimento ammessi possono riguardare: la creazione di un nuovo stabilimento, l’ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente, la diversificazione della produzione di uno stabilimento per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente, un cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente.
L’intensità dell’incentivo cambia a seconda della dimensione delle imprese: 20% per le piccole imprese, 15% per le medie imprese, 10% per le grandi imprese.
Ricordiamo che Tra gli ambiti ammissibili ci sono:
– Riduzione dell’impatto ambientale (green engine);
– Industria intelligente e sostenibile, energia e ambiente;
– Processi produttivi innovativi ad alta efficienza e per la sostenibilità industriale;
– Materiali innovativi ed ecocompatibili;
– Turismo, patrimonio culturale e industria della creatività;
– Tecnologie e applicazioni per la conservazione, gestione e valorizzazione dei beni culturali, artistici e paesaggistici;
– Tecnologie per il design evoluto e l’artigianato digitale;
– Agenda Digitale, Smart Communities, sistemi di mobilità Intelligente;
– Sistemi di mobilità urbana intelligente per la logistica e le persone;
– Sistemi per la sicurezza dell’ambiente urbano, il monitoraggio ambientale e la prevenzione di eventi critici o di rischio.