Dal 1° gennaio 2018 i proventi degli oneri di urbanizzazione e delle sanzioni previste dal Testo Unico dell’edilizia (Dpr 380/2001) saranno utilizzati anche per la progettazione delle opere pubbliche. Lo prevede un emendamento al disegno di legge fiscale, approvato in Commissione Bilancio del Senato, che arricchisce quanto già introdotto con la Legge di Bilancio 2017 (L. 232/2016).
La Legge di Bilancio 2017 ha previsto che dal 1° gennaio 2018 i proventi dei titoli abilitativi edilizi e delle sanzioni, pagate da chi infrange le norme edilizie e urbanistiche, vengano destinati alla realizzazione e alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, al risanamento di complessi edilizi compresi nei centri storici e nelle periferie degradate, a interventi di riuso e di rigenerazione, a interventi di demolizione di costruzioni abusive, all’acquisizione e alla realizzazione di aree verdi destinate a uso pubblico, a interventi di tutela e riqualificazione dell’ambiente e del paesaggio, anche ai fini della prevenzione e della mitigazione del rischio idrogeologico e sismico e della tutela e riqualificazione del patrimonio rurale pubblico e a interventi volti a favorire l’insediamento di attività di agricoltura nell’ambito urbano.
Si tratta di spese per effettuare lavori, cui l’emendamento al ddl “Fiscale” aggiunge quelle per la progettazione delle opere pubbliche.
Ricordiamo che quando si richiede il permesso di costruire bisogna pagare al Comune un contributo commisurato all’incidenza degli oneri di urbanizzazione e al costo di costruzione.
I contributi cambiano da Comune a Comune, mentre le modalità con cui devono essere utilizzati è la stessa in tutta Italia e ha subito diverse modifiche. Inizialmente i proventi non potevano esseree destinati alle spese correnti, tra le quali c’è ad esempio la manutenzione ordinaria degli immobili pubblici.
La Legge di Stabilità per il 2016 (Legge 208/2015) ha consentito l’utilizzo dei proventi per la manutenzione ordinaria del verde, delle strade e del patrimonio comunale, nonché per la progettazione delle opere pubbliche.
La Legge di Bilancio 2017 ha cambiato di nuovo le regole concentrandosi sui lavori e abrogando la possibilità di finanziare la progettazione delle opere pubbliche. Chance reintrodotta con l’emendamento al ddl “Fiscale”.
Un emendamento presentato dal Governo propone uno stanziamento di 5 milioni di euro per il 2017, da destinare alla progettazione definitiva ed esecutiva relativa ad interventi di opere pubbliche, nei Comuni nelle zone a rischio sismico 1. L’emendamento prevede che siano assegnati 25 milioni per il 2018 e 30 milioni per il 2019 ai Comuni delle zone sismiche 1 e 2 per la progettazione definitiva ed esecutiva, relativa ad interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico di immobili pubblici e messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico.